Hollywood 2 marzo 2014 . Paolo Sorrentino vince l’Oscar come miglior film straniero con la pellicola “La grande bellezza”. Ma vediamo com’è andata.
Al Dolby Theater di Los Angeles si è svolta la 86° edizione degli Academy Awards, trasmessa in diretta tv in 225 paesi di tutto il mondo. La conduzione della kermesse è stata affidata all’icona televisiva Ellen DeGeneres, fortemente voluta dal Presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs. La carismatica presentatrice ha movimentato la serata con sagaci battute che hanno coinvolto il parterre internazionale di celebrities stemprando la tensione.
Alle 19, ora locale, arriva la nomination per il miglior film straniero: l’Oscar va al nostro Paolo Sorrentino per il film “La grande bellezza”.
C’era anche la splendida Nastassja Kinski a casa del console italiano Giuseppe Perrone a fare il tifo per il film del regista napoletano. Arriva per ultima ad aggiungersi al gruppo che riunisce una nutrita rappresentanza della comunità italo-americana, capeggiata dal neo-sindaco di New York De Blasio, ed altri attori del belpaese. Attende pazientemente il responso della Academy sintonizzata sul network americano ABC; ride mangiando stuzzichini ed esulta per la vittoria insieme ai figli di Sorrentino e Servillo.
Il meritato trionfo hollywoodiano conferma i pronostici e aggiudica all’Italia un altro Oscar, a 15 anni di distanza dal premio assegnato a Benigni per ‘La vita è bella’ (8 dalla candidatura del toccante “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini, interpretato da una superba Vittoria Mezzogiorno), rilanciando e dando un respiro internazionale al cinema nostrano. Il regista sale sul palco visibilmente emozionato e cerca con lo sguardo quello di una delle sue “fonti di ispirazione”, seduto tra il pubblico, il regista americano Martin Scorsese; che ringrazierà, insieme a Fellini, Talking Heads e Maradona.
Gli Oscar, considerati in America come l’evento più importante dell’anno, prevedono una organizzazione impeccabile. Dopo le premiazioni i fortunati invitati si spostano sul tetto del Dolby Theatre per partecipare al consueto “Ballo dei Governatori”, dove li attende una sofisticata cena preparata dallo Chef austriaco Wolfgang Puck, cuoco ufficiale del gala post Oscar dal lontano 1994.
I nottambuli proseguono la serata al Sunset Plaza scatenandosi al party più cool dell’anno organizzato da Vanity Fair.
Assediato dai giornalisti che lo interrogano sul significato del premio Sorrentino risponde serafico: ”E’ un punto di arrivo ma anche un nuovo inizio. Ho girato sei film per arrivare fino a qui, ma oggi riparto da zero. (…) Il cinema è una cosa seria, ora forse l’Italia lo capirà”.
* Sito sul doppiaggio di Antonio Genna
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Ecco tutti i premi della serata:
Miglior Film
12 anni schiavo
Miglior Attore
Matthew McConaughey – Dallas Buyer’s Club
Miglior Attrice
Cate Blanchett – Blue Jasmine
Miglior Regista
Alfonso Cuarón – Gravity
Migliore Sceneggiatura
Spike Jonze – Her
Migliore Sceneggiatura non originale
John Ridley – 12 anni schiavo
Migliore Canzone Originale
Let It Go – Frozen (di Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez)
Migliore Colonna Sonora
Steven Price – Gravity
Migliori Scenogragie
Catherine Martin, Beverley Dunn – The Great Gatsby
Miglior Montaggio
Alfonso Cuarón, Mark Sanger – Gravity
Migliore Fotografia
Emmanuel Lubezki – Gravity
Miglior Attrice non Protagonista
Lupita Nyong’o – 12 anni schiavo
Miglior Montaggio Sonoro
Glen Freemantle – Gravity
Miglior Sonoro
Skip Lievsay, Niv Adiri, Christopher Benstead, Chris Munro – Gravity
Miglior Film Straniero
La grande bellezza
Miglior Documentario
20 Feet From Stardom
Miglior Corto Documentario
The Lady in Number 6: Music Saved My Life
Miglior Cortometraggio
Helium
Migliori Effetti Speciali
Tim Webber, Chris Lawrence, Dave Shirk, Neil Corbould – Gravity
Miglior Film d’Animazione
Frozen
Miglior Corto d’Animazione
Mr. Hublot
Miglior Trucco e Parrucco
Dallas Buyers Club
Migliori Costumi
Catherine Martin – The Great Gatsby
Miglior Attore non Protagonista
Jared Leto – Dallas Buyer’s Club
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